Seo Tools: una guida per sceglierli

Seo Tools: una guida per sceglierli

Per avere dimestichezza con il Digital Marketing è di fondamentale importanza saper gestire la SEO, ovvero il settore che si occupa di migliorare la posizione dei siti web nei risultati organici, cioè non sponsorizzati, prodotti dai motori di ricerca.

SEO è l’acronimo di Search Engine Optimazation, comprende le strategie volte all’aumento della visibilità di una pagina e mira alla migliore posizione che questa assumerà nelle classifiche dei motori di ricerca.

Per arrivare a questo risultato sono molteplici gli aspetti da attenzionare, come:

  • La struttura del sito,
  • Il codice HTML,
  • I contenuti testuali,
  • La gestione dei link, sia in entrata (ovvero che da altre pagine portano alla tua) che in uscita (dal tuo sito verso altri).

Utilizzare il linguaggio SEO nel modo opportuno significa, prima di tutto, scrivere contenuti di qualità usando le parole chiave che verranno digitate sui motori di ricerca e che rimanderanno ai vari blog.

Il ruolo fondamentale è, appunto, giocato dai motori di ricerca il cui protagonista indiscusso è Google, infatti il suo algoritmo e i suoi aggiornamenti vengono studiati attentamente. In generale un motore di ricerca opera cercando in rete un argomento e grazie ai suoi bot copia sulla sua pagina i link che hanno relazione con le parole chiave ricercate. Successivamente provvede a fare un’indicizzazione del materiale trovato e a metterlo in ordine in base alla pertinenza con la keyword. Tutto questo lavoro – che in realtà viene effettuato in millesimi di secondo – termina con la SERP ovvero con la pagina dei risultati del motore di ricerca.

Esistono diversi strumenti (tools) che aiutano un sito internet in questo processo:

  1. Semrush
  2. Ahrefs
  3. Majestic

Come si evince è indispensabile utilizzarli affinchè il proprio sito possa avere un buon traffico al suo interno e possa occupare delle posizioni rilevanti sui motori di ricerca.

1. Semrush

Semrush è composto da una serie di strumenti che servono a studiare il posizionamento SEO, cioè il risultato migliore che si può ottenere nella serp di un motore di ricerca. Per fare questo, come già detto, si deve attuare una strategia che prevede una sinergia tra link in entrata, menzioni e citazioni.

A detta degli esperti del settore, Semrush, è il migliore strumento SEO per monitorare, aumentare domain authority (approfondisci qui https://www.spider-link.it/domain-authority-cose-e-come-incrementarla/) e migliorare il posizionamento dei siti web, inoltre, possiede un database completo da cui attinge per le ricerche.

Si compone di diverse funzionalità che:

  • rilevano l’andamento del blog, consigliando come ottimizzare la struttura degli articoli;
  • trovano le keyword da scegliere con alto volume di ricerca e poca competitività;
  • indicano i backlink utili per attirare clienti.

Si può provare gratuitamente per sette giorni e con l’abbonamento base è già possibile fare un’analisi del sito ricevendo delle strategie per migliorarlo.

Possiede una sezione per monitorare i social media: collegandoli alla piattaforma si avrà traccia dell’andamento dei follower, della condivisione dei contenuti, dei like e si riceveranno consigli su come migliorarli.

È possibile scegliere tra tre tipi si abbonamento: Pro per freelancer, startuper e addetti al marketing in-house; Guru per piccole e medie imprese e agenzie di marketing in crescita; Business per agenzie, progetti e-commerce e attività con una notevole presenza online. TI consigliamo di dare uno sguardo ai prezzi di SEMrush sul sito abcity.it

3. Ahrefs

Ahrefs è un tool adatto soprattutto a chi ha già dimestichezza con la SEO, infatti viene molto utilizzato dalle web agency. Le sue principali funzionalità sono:

  • Analisi dei backlinks
  • Keyword research
  • Analisi dei contenuti e dei competitors
  • Seo audit
  • Statistiche social e rating
  • Controllo posizionamento organico

La parte fondamentale di questo tool è la funzione Site Explorer grazie alla quale è possibile analizzare un dominio o una specifica URL.

Effettua una dettagliata analisi dei backlink fornendo grafici e report, monitora i competitors e i trend di crescita o decrescita dei dati cercati.

Tra le task secondarie vi è Crawl Report che evidenzia le principali problematiche di crawling, ovvero il processo che seguono i motori di ricerca per raccogliere le informazioni sui siti web.

Si può optare tra quattro formule di abbonamento: Lite, Standard, Avanzato e Agenzia.

3. Majestic

Anche questo tool permette di analizzare keyword e posizionamento del sito, ma è ottimo per quanto riguarda i backlink. Majiestic, infatti, consente di visualizzare i link di siti esterni: effettua un esame dei profili dei competitor trovando i loro link partner e la strategia che usano così da crearne una per il proprio blog conoscendo e sfruttando i rivali.

Esso inoltre:

  • permette di notare la qualità e la quantità dei siti da cui provengono i link inbound; viene anche effettuato un rapporto tra questi due fattori per costatare l’affidabilità.
  • Analizza gli argomenti dei siti web da cui provengono i backlink.
  • Analizza le diverse tipologie di link (redirect, testo, immagini o frame) e se sono attivi o sono stati rimossi.
  • Evidenzia le parole che vengono utilizzate per linkare i contenuti.

Prevede tre tipi di abbonamento che variano a seconda delle esigenze degli utenti: LITE per gli amatori, PRO per i professionisti e API per sviluppatori e agenzie che necessitano un’elevata quantità di dati.

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