Scopri le tecnologie applicati ai macchinari per frantumazione

Scopri le tecnologie applicati ai macchinari per frantumazione

Gli impianti di frantumazione (come quelli di Baioni) sono meccanismi complessi impiegati principalmente nell’industria mineraria e agroalimentare, oltre che in quella del recupero di componenti meccaniche per successive lavorazioni. Per selezionare, vagliare, stoccare e rendere disponibili gli elementi frantumati, le tecnologie di ultima generazione consentono di effettuare una serie di operazioni molto complesse in un tempo relativamente breve, grazie al controllo computerizzato.

I macchinari per la frantumazione prevedono sia soluzioni standard, con soluzioni per la frantumazione, lo stoccaggio e il trasporto del materiale, sia personalizzabili in funzione delle esigenze dei clienti, che operano in diversi settori industriali. Tra le macchine frantumatrici più utilizzate rientrano sicuramente i frantoi per materiali inerti, con un’ampia gamma per ogni fase della procedura (primaria, secondaria e terziaria).

Le principali applicazioni delle tecnologie di frantumazione e i macchinari utilizzati

Le tecnologie applicate ai macchinari per la frantumazione risultano di primaria importanza nei seguenti settori:

  • Mining/cave
  • Cementeria
  • Infrastrutture e ambito edile
  • riciclo rifiuti provenienti da costruzioni e demolizioni
  • Industria agroalimentare

In generale, le fasi del processo di frantumazione sono riconducibili ai seguenti step:

  • Alimentazione/preselezione
  • Frantumazione
  • Scelta e vagliatura
  • Lavaggio e recupero
  • Trasporto e/o stoccaggio

I macchinari per la frantumazione hanno, in base al contesto di riferimento, una struttura diversa. Nel caso di elementi cingolati articolati in sequenza, per ottenere le migliori performance è opportuno utilizzare i frantoi primari e secondari cosiddetti a mascelle. Le moderne tecnologie, applicate ai macchinari frantumatori, si basano su azionamenti elettrici, che permettono una regolazione ottimale della quantità di materiale inserito nei frantumatori, in ogni fase della lavorazione. Inoltre, in base alla granulometria desiderata, è possibile scegliere differenti stadi di frantumazione, dalla primaria alla terziaria, o anche quaternaria in taluni casi, laddove la prima è volta a ottenere materiali più grezzi rispetto alla terza.

Tipologie di macchinari per la frantumazione

I macchinari la frantumazione maggiormente utilizzati sono i mulini ad asse verticale e a griglie. A questi si affiancano altre tipologie di frantumatori, con diverse applicazioni nel settore industriale.

Il mulino ad asse verticale è adatto a tutti i tipi di frantumazione e consente di ottenere prestazioni elevate, mantenendo parallelamente elevate granulometria e cubicità, a fronte di spese di manutenzione piuttosto ridotte. I mulini ad asse verticale sono, tra le macchine frantumatrici, quelli che maggiormente si prestano a una personalizzazione in base alle esigenze del cliente, attraverso configurazioni specifiche.

Il mulino a griglie è specifico per la frantumazione terziaria. La struttura è in genere semplice ma molto robusta ed è progettata per la polverizzazione di materiali inerti dotati di scarsa abrasività, in particolare quelli di origine calcarea. Questi frantumatori funzionano per mezzo dell’effetto urto causato dal movimento delle masse a velocità elevata.

Il mulino reversibile a impatto sono realizzati per la frantumazione di tipo terziario di minerali e, in generale, materiali duri e compatti, con un funzionamento molto simile a quello dei mulini a griglie. Il granulatore a barre è un tipo di macchinario frantumatore ideale nel contesto edilizio, ma che risulta adatto a qualunque tipologia di materiale, anche il più abrasivo e duro. Il funzionamento di queste macchine si basa sullo schiacciamento tout-court, tanto che spesso rappresentano un’alternativa ai frantoi a cono, per le frantumazioni terziarie.

Il mulino primario riciclaggio risponde a esigenze specifiche di frantumazione, e in particolare alla prima fase, quella primaria. Impiegati prevalentemente nei contesti edili, laddove la frantumazione di rocce naturali, oppure da materie derivanti da opere di demolizione e/o costruzione, i mulini primari di riciclaggio devono essere in grado di assicurare un’elevato livello di riduzione, oltre che una notevole cubicità dei materiali oggetto della frantumazione.

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