Le Ottiche Anamorfiche

Le Ottiche Anamorfiche

Questo tipo di ottiche sono sicuramente un argomento di nicchia estrema in quanto fino a pochi anni fa’ avere a disposizione un set di queste lenti era assolutamente prerogativa di pochissimi eletti con produzioni cinematografiche di altissimo livello e budget alto.

Ma cosa rende queste ottiche così affascinanti e perché tutti le vogliono?

Sono molti gli aspetti che rendono magiche queste ottiche ma andiamo per ordine.

Un po’ di storia

L’ottica anamorfica fu sviluppata da Henri Chrétien durante la prima guerra mondiale per poter incrementare il campo visivo dei periscopi montati sui carri armati. Questa ottica, che fu chiamata Hypergonar da Chrétien, era capace di mostrare un campo visivo di 180 gradi. Dopo la guerra, questa tecnologia fu usata per la prima volta in un contesto cinematografico nel cortometraggio Pour Construire un Feu nel 1927 dal regista Claude Autant-Lara. Poi, dopo essere stata lasciata in disparte per alcuni anni, negli anni 50, in America le case cinematografiche cercavano un modo per riportare la gente nei cinema con qualcosa di nuovo, e così nasce il cinemascope un formato panoramico con rapporto di 2,39/1 ma per far questo è stato necessario apportare delle modifiche a tutta la catena dell attrezzatura utilizzata.

Sono nate cosi le prime ottiche anamorfiche in grado di registrare in un formato 4/3 sulla pellicola 35mm (questo per un motivo di spazio) ed ovviamente in fase di proiezione questo rapporto veniva riportato nel formato panoramico per l’effetto che tutti conosciamo come cinema scope.

La prima produzione in cui si utilizzarono questo tipo di lenti, fu per il film La Tunica (“The Rob” il titolo originale, colossal americano) del’53, che vinse anche due Oscar ed un Golden Globe.

L’Anamorfico oggi

Per molti anni girare con questo tipo di tecnologia è stato limitato per via dei costi altissimi delle ottiche e del processo di proiezione.

Tra le vecchie ottiche troviamo le Panavision (società di rental con produzione di attrezzatura cinematografica propria).

Nel corso degli anni diverse grandi aziende hanno sviluppato ottiche anamorfiche ma sempre con costi elevatissimi e quando si aveva il budget per noleggiarle bisognava sempre e comunque

mettersi in lista d’attesa e non era facile organizzare una produzione con queste limitazioni.

Alcuni anni fa nascevano anche le Cooke e le Arri anamorfiche (circa 30.000 euro a ottica), ma questa nuova concezione di ottiche ne eliminavano i difetti (che, per chi ama questa tecnologia, sono proprio i pregi), come il classico flare anamorfico o il “respiro“ che danno queste lenti quando si cambia il fuoco passando da un soggetto ad un altro.

Un’altra grande caratteristica di queste ottiche è che hanno uno sfuocato ovale rispetto alle classiche lenti sferiche e questo gli dona un’atmosfera magica, quasi incredibile.

Come diceva un regista famoso una volta fatto un primo piano con un ottica anamorfica tornare al mondo sferico è quasi impossibile, la magia che donano queste ottiche è qualcosa di terribilmente affascinante e tornare indietro è difficile.

Oggi è decisamente più facile trovare questo tipo di obiettivi, diverse aziende le producono a prezzi decisamente più bassi (anche se non troppo) rispetto al passato.

Una di queste è la Atlas che produce sei ottiche: 32mm, 40mm, 50mm, 65mm 80mm, e 100mm. Tutte compatibili con le camere super 35mm ma che hanno anche la possibilità di aggiungere un anello adattatore che si mette davanti l’ottica per usarle con i sensori full frame (tipo Arri o Red).

Poi ci sono le Vazen che producono lenti per due diversi formati, micro 4/3 in tre tagli 28mm, 40mm e 65mm, e full frame con il 55mm e l’85mm.

Oggi poter trovare a noleggio ottiche anamorfiche è sicuramente qualcosa di più facile ed economicamente meno oneroso, infatti è possibile trovare un set di 3 ottiche anamorfiche come le Vazen per 200/250 euro al giorno anche se non tutti i rental le possiedono.

Se non lo avete ancora fatto, provate a girare un video con queste ottiche e ne rimarrete stregati.

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