Agevolazioni assunzioni donne: gli incentivi per gli imprenditori che assumono lavoratrici

Agevolazioni assunzioni donne: gli incentivi per gli imprenditori che assumono lavoratrici

Agevolazioni assunzioni donne: interessanti incentivi fiscali per gli imprenditori che assumono donne di categorie svantaggiate. Ecco tutte le indicazioni per il biennio 2021/22

Anche per il biennio 2021/22 tornano le agevolazioni contributive per gli imprenditori che assumono lavoratrici svantaggiate, ovvero gli incentivi assunzioni donne, annunciati dall’INPS tramite una nuova circolare che dovrà essere autorizzata dalla Commissione Europea e che puoi consultare sul sito web di Terrazzini qui.

Principale obiettivo di questa misura è quello di incentivare l’occupazione femminile: a causa della pandemia, infatti, molte lavoratrici hanno perso o sono state costrette a rinunciare al proprio lavoro.

Agevolazioni assunzioni lavoratrici: a quanto corrisponde l’esonero

Per il datore di lavoro è previsto un esonero fiscale totale ed è quindi completamente esentato dal pagamento dei contributi INPS, salvo che per delle eccezioni che dipendono dal tipo di contratto, riguardanti la durata e la cifra massima in euro dell’esonero.

  • I contratti indeterminati a tempo pieno godono del 100% dell’esenzione fino a seimila euro per un massimo di diciotto mesi, anche se un contratto agevolato stipulato in precedenza è stato trasformato
  • I contratti a tempo determinato invece beneficiano dello sgravio fiscale per un anno
  • I contratti part-time hanno un tetto massimo inferiore ai seimila euro annui

Il lavoro domestico, i contratti di apprendistato e il lavoro intermittente non sono inclusi.

Quali datori di lavoro e lavoratrici beneficiano delle agevolazioni?

Vediamo ora che tipo di imprese e di lavoratrici possono godere di questo incentivo contributivo.

Stando a quanto dichiarato dall’INPS, tutti i datori di lavoro privati possono beneficiare dell’agevolazione, compresi gli enti pubblici economici, le società di capitali, anche quelle a capitale interamente pubblico, gli enti morali ed ecclesiastici, i consorzi industriali e di bonifica e chi opera nel settore agricolo. Le amministrazioni pubbliche, invece, non possono godere del benefit in questione.

Per quanto riguarda l’esenzione per le lavoratrici, che si applica solo in merito all’assunzione di donne lavoratrici svantaggiate, l’INPS stabilisce che posseggano almeno uno dei seguenti requisiti:

  • donne disoccupate da più di un anno che abbiano almeno 50 anni di età
  • donne che non hanno avuto un impiego stabile negli ultimi sei mesi e che risiedono in una regione svantaggiata (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), a prescindere dall’età
  • donne impiegate in settori caratterizzati da una forte disparità occupazionale e prive di un impiego regolarmente retribuito negli ultimi sei mesi, a prescindere dall’età
  • donne che non hanno un impiego stabile da almeno 2 anni, a prescindere dall’età, dalla residenza e dal settore di lavoro

Cumulabilità con altre agevolazioni e incentivi

L’aspetto interessante di questa agevolazione è che risulta cumulabile con altri esoneri contributivi e incentivi già previsti dalla legge: unica condizione è che per questo tipo di agevolazioni non ci sia un veto rispetto alla cumulabilità.

Vediamo insieme quali sono queste agevolazioni e come funziona la possibilità di associare più incentivi.

Innanzitutto va detto che va rispettato il limite della contribuzione previdenziale dovuta: gli incentivi non possono eccedere questo limite. Per l’applicazione della seconda misura bisogna infatti fare riferimento alla contribuzione dovuta e, più nello specifico, alla contribuzione dovuta “residua”, cioè restante dopo aver applicato la prima agevolazione.

Per quanto riguarda la sequenza con cui applicare gli esoneri, farà riferimento l’ordine temporale relativo all’introduzione dell’agevolazione nell’ordinamento: sarà quindi l’ultimo esonero introdotto a cumularsi agli altri.

La cumulabilità è valida sia in riferimento ad altre agevolazioni di tipo contributivo sia a quelle di tipo economico (come gli incentivi all’assunzione disabili o beneficiari di NASpI).

Incentivi assunzioni donne: come fare richiesta

Per beneficiare dell’esonero fiscale è fondamentale che l’azienda possieda il DURC, documento unico di regolarità contributiva, anche in forma telematica, che garantisce sulla regolarità dei pagamenti di tasse, imposte, CCL e altri obblighi imposti dalla legge.

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