Aprire una società negli Emirati Arabi è un trend di molti imprenditori: valicare il confine europeo e approfittare dello sviluppo economico dei Paesi del Medio Oriente può riservarsi un affare molto conveniente.
Questi luoghi, inoltre, sono ricchi di petrolio, il cosiddetto oro nero che non conosce inflazione e determina il benessere di una nazione.
Ecco perché avviare un’impresa e investire a Dubai (scopri come fare qui https://danielepescaraconsultancy.com/investire-a-dubai/) è una soluzione vincente e appetibile per il business man che desidera oltrepassare nuovi lidi e spingersi non solo al di là del confine italiano, ma anche di quello europeo.
Dubai è la capitale di uno dei sette Emirati Arabi, con circa 3.300.000 abitanti: un Paese di recentissimo sviluppo economico e demografico, situato in una zona meravigliosa, la penisola araba a sud del Golfo del Persico. Già dagli anni ’80 hanno è diventata un centro bancario e finanziario, ma oggi è considerata la città araba per eccellenza del turismo e del commercio marittimo.
Ogni anno diventa una delle mete più affollate di turisti appassionati di scenari esotici, affascinati dalla millenaria cultura araba e dal lusso di questi luoghi. Proprio per questo ha un forte appeal sugli imprenditori e su chi sta cercando di attivare una start up o di aprire un’azienda, un ristorante, una struttura alberghiera.
Tutte le licenze che bisogna ottenere per aprire una società e investire a Dubai
Come primo step, è necessario possedere la licenza adeguata al settore in cui si desidera impegnare il proprio capitale:
- licenza industriale: si rivolge a tutte quelle attività industriali o manifatturiere;
- licenza commerciale: dedicata a chi desidera aprire una catena di negozi o anche una piccola bottega di artigianato e souvenir;
- licenza professionale: riguarda tutte le abilità e le figure professionali, come artigiani, grafici, architetti, avvocati, esperti del beauty care, hairdresses, maestranze varie con partita IVA.
Gli enti preposti al rilascio delle licenze sono principalmente due
- il Dubai Department of Economic Development, cioè il dipartimento di Dubai per lo sviluppo economico, dedicato alle attività industriali e manifatturiere, al terziario e al settore commerciale;
- il Dubai Department of Tourism che invece si rivolge al turismo e al settore di ristorazione.
Nello specifico, alcune tipologie di attività devono essere approvate da particolari ministeri come quello dell’economia, o dalla banca dell’UAE. Tutte le attività devono essere regolarmente iscritte alla Camera di Commercio e dell’Industria.
La burocrazia a Dubai
Forse non sapevi che per avviare una società a Dubai bisogna rispettare una regola fondamentale, la Legge delle Società Commerciali, nata nel 1984: prevede che la proprietà di tale impresa sia totalmente nelle mani dei cittadini locali, con quote dell’oltre 51% (il restante può essere di cittadini stranieri). Ecco perché è indispensabile avere un socio nativo, un emiratino: le società previste possono essere di 7 tipologie.
1) Società per azioni pubblica/privata;
2) Limited Partnership;
3) General Partnership;
4) Società a responsabilità limitata;
5) Società per azioni.
Ecco qual è la prassi da seguire per aprire un’azienda a Dubai
1) Decidere la tipologia, il settore e il nome dell’azienda e fare richiesta al Ministero dell’Economic Development;
2) Specificare il nome dei soci, della ragione sociale, del nome commerciale;
3) Recarsi da un notaio e aprire un conto corrente societario;
4) Rivolgersi al commercialista e pagare la tassa al Ministero dell’Economia;
5) Presentare una regolare richiesta di licenza alla Camera di Commercio di Dubai.
Nelle cosiddette Free Zone la procedura è alleggerita, con sgravi fiscali e agevolazioni: qui non è necessario avere un socio emiratino.